Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio WhatsApp da una mia amica che lavora come segretaria presso una piccola azienda. Il messaggio conteneva un testo in inglese che il suo datore di lavoro le aveva chiesto di scrivere.
Si trattava di un messaggio di auguri destinato ai loro clienti stranieri: nulla di troppo lungo né troppo articolato, ma qualcosa di più del semplice “Merry Christmas!”.
Prima di inviarlo, la mia amica voleva accertarsi che fosse scritto correttamente, per cui mi aveva chiesto di dargli un’occhiata e, se necessario, di correggerlo.
Come al solito, le ho risposto in modo schietto: secondo me, così com’era, il testo non andava affatto bene.
Innanzitutto era formato da frasi troppo lunghe, inoltre erano presenti delle imperfezioni e degli italianismi.
In generale, ero certa che una persona straniera avrebbe percepito quel testo come una traduzione, non come un testo creato pensando alle esigenze di chi lo avrebbe letto, ovvero la piacevolezza della lettura e la piena comprensione del messaggio.
Tra l’altro, non essendo di lingua madre inglese, non ero la persona più adatta per correggerlo in modo da renderlo perfetto. Avrei però potuto fare da tramite e affidare l’incarico di revisione a uno dei miei collaboratori.
Questa ipotesi, però, non è stata neanche presa in considerazione dal suo datore di lavoro. E secondo me è stato un errore. Vi spiego perché.
Innanzitutto, la mia amica ha dovuto dedicare molto tempo alla stesura di questi auguri in inglese. Il suo lavoro, infatti, prevede tutt’altre mansioni, e per lei scrivere in inglese non rappresenta qualcosa di immediato.
Di conseguenza, ha dovuto temporaneamente trascurare le altre attività di cui doveva occuparsi in ufficio. E poi, chissà, forse per recuperare il tempo “perso” avrà potuto dedicare meno attenzioni alle altre mansioni.
Infine, per quanto riguarda il risultato, nonostante la gentilezza di un gesto simile, dubito che i loro clienti stranieri si siano sentiti pienamente “coccolati”.
Se invece questa traduzione – o anche solo la sua revisione – fosse stata affidata a un professionista del settore, il risultato sarebbe stato un messaggio di auguri scritto in un inglese pienamente comprensibile al suo destinatario, il quale probabilmente se ne sarebbe ricordato al momento di scegliere tra un fornitore e un altro.
Per di più, il tutto avrebbe comportato una spesa massima di 20-30 Euro, e il pagamento sarebbe stato ovviamente associato a una fattura, per cui il datore di lavoro avrebbe potuto detrarre questo importo dalle tasse.
Se decidete di inviare un messaggio di auguri ai vostri clienti stranieri, probabilmente avete (giustamente) degli altri obiettivi oltre al semplice fatto di volergli augurare Buon Natale!
Fate quindi in modo che i vostri obiettivi possano essere raggiunti in maniera efficace. A maggior ragione se (come in questo caso) per farlo è necessario un investimento davvero minimo.
Ogni scelta in ambito lavorativo deve essere ponderata con cura.
Se vi serve una traduzione e non siete sicuri se affidarla a un professionista esterno o a uno dei vostri dipendenti, vi invito a contattarmi: vi aiuterò (gratuitamente) a valutare le diverse alternative, passando in rassegna i vari pro e i contro, così che possiate fare una scelta in piena consapevolezza.