Credo non esista nulla di più lontano da me di Chiara Ferragni: non rappresento né la sua “follower tipo” né la sua cliente ideale, e il contenuto dei suoi post non suscita il mio interesse.
Eppure non posso fare a meno di ammirarla per tutto ciò che ha saputo costruire dal punto di vista imprenditoriale, e ancor di più per quel che rappresenta per l’imprenditoria femminile.
In poche parole, la considero un genio del male…ma in senso positivo!
E nonostante siano già stati spesi fiumi di parole sull’argomento, non riesco a trattenermi dall’esprimere la mia modesta opinione sulla questione “Chiara Ferragni e gli Uffizi”.
La Ferragni, infatti, ha suscitato l’indignazione di tanti addetti ai lavori per il fatto di aver osato profanare quel tempio sacro della cultura italiana che è la Galleria degli Uffizi (provocando un boom di visite da parte dei più giovani).
Per chi si fosse perso la notizia, vi segnalo questo, questo e questo link.
Ebbene, la mia opinione è la stessa che Selvaggia Lucarelli ha espresso in questo articolo e che, per amor di brevità, sintetizzerei così: la promozione turistica dell’Italia fa schifo.
Non capisco infatti perché dei rappresentanti di spicco del settore si siano indignati per il coinvolgimento dell’influencer, senza invece concentrarsi sui risultati ottenuti e, finalmente, aprire gli occhi e giungere alla mia stessa conclusione.
La promozione turistica dell’Italia, infatti, fa schifo perché spesso è inesistente, ma anche quando si tenta di produrre dei contenuti questi scadono in un linguaggio noioso e stereotipato (a questo proposito, vi segnalo l’interessante intervento di Luisa Carrada all’edizione 2019 dell’Hospitality Day, dal titolo “Oltre l’alberghese”).
Una comunicazione senza cuore e senza intenzione.
E fa altrettanto schifo nella traduzione di questi contenuti: non effettuata da professionisti competenti, spesso risulta di qualità scadente, se non addirittura incomprensibile.
Quante volte ci sentiamo dire che abitiamo nel paese più bello del mondo? Abbiamo un vero e proprio tesoro tra le mani ma non riusciamo a sfruttarlo come potremmo: scadiamo nel pressapochismo e non lo comunichiamo come si meriterebbe. Poi ci indigniamo per Chiara Ferragni.
Nonostante la polemica, vorrei comunque concludere questo post in modo positivo. Anzi, propositivo. E lo faccio cercando di tirare acqua al mio mulino, perché questo è comunque un blog professionale, non finalizzato alla mera esternazione delle mie opinioni.
Capisco che questo sia un periodo di vacche magre e che magari non possiate permettervi di rimettere mano alla vostra comunicazione, ma se vi occupate di una struttura turistica e questo post ha suscitato in voi qualche riflessione, vi sottopongo due miei veloci e soprattutto economici servizi che possono rappresentare un buon punto di partenza:
- con il mio servizio di editing possiamo verificare che tra i vostri contenuti attualmente online non siano presenti quei piccoli ma comuni errori (grammaticali, ortografici, ripetizioni…) che possono distrarre il lettore o addirittura intaccare la vostra immagine;
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Insomma… minima spesa, massima resa!
Che ne dite, iniziamo a migliorare insieme la vostra comunicazione?