Come ho ritenuto importante specificare anche sul mio sito, io vivo e lavoro in una zona piuttosto isolata.
Il mio ufficio è letteralmente circondato da campi e da boschi.
Ironia della sorte, però, ogni giorno lavoro con persone dislocate ai quattro angoli del globo e, soprattutto, aiuto tutto il mondo a comunicare.
La scelta di trasferirmi in questo luogo, avvenuta ormai 13 anni fa, è stata fortemente voluta. Non nego che a suo tempo diverse persone abbiano tentato di mettermi in guardia nei confronti delle difficoltà che avrei dovuto affrontare, soprattutto in merito alla gestione del mio lavoro.
Oggi, infatti, tutti conoscono o stanno scoprendo le potenzialità dello smart working (in parte anche a causa del coronavirus) ma 13 anni fa non era così.
Io, invece, poiché a quel tempo mi occupavo di traduzioni già da tre anni, conoscevo gli aspetti più tecnici del mestiere e sapevo che erano compatibili sia con il trasferimento nel luogo dei miei sogni sia con la mia crescita professionale.
E così è stato.
Per poter svolgere il mio lavoro, infatti, “basta” avere un computer e una connessione Internet – e qui nel bosco abbiamo ADDIRITTURA il WiFi!
Per quanto riguarda i rapporti con i clienti, poche volte ho avuto bisogno di incontrarli di persona. Anche perché – come accennavo prima – abitano nelle zone più disparate del pianeta.
Con la stragrande maggioranza dei clienti comunico via email e, se necessario, con Skype.
Lo scambio dei documenti di lavoro avviene tramite posta elettronica: loro mi inviano i file da tradurre e io glieli faccio riavere tradotti, nel rispetto del formato originale.
Anche i miei collaboratori – ai quali affido gli incarichi di traduzione dall’italiano all’inglese e verso le principali lingue europee – si trovano in diverse zone del mondo. Con alcuni collaboro da almeno 10 anni, ma non ci siamo mai incontrati di persona.
Vi sembra brutto? Asettico? Freddo? Io lo trovo solo molto pratico.
In realtà, infatti, non è che non abbiamo mai voluto conoscerci di persona – semplicemente non è mai capitata l’occasione a causa dei chilometri che ci separano. Con altri, invece, l’occasione si è presentata, e gli incontri si sono sempre rivelati molto piacevoli.
Dalla mia piccola scrivania immersa nel verde, quindi, comunico con tutto il mondo e, soprattutto, contribuisco a far comunicare il mondo intero.
Quando ci penso, mi sembra una piccola magia. La magia della modernità e della comunicazione.